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Al via la 18 edizione di FVG Olimpics

E' in programma il prossimo 15 giugno presso il progetto Spilimbergo l'evento organizzato dall'Associazione Tetra Paraplegici del Friuli Venezia Giulia. “È un appuntamento – ha sottolineato il presidente dell'Associazione Stefano Lecinni – che esalta una delle dimensioni più belle dello sport: la condivisione e lo stare insieme. È la dimostrazione più significativa di come lo sport sia strumento di inclusione sociale, perché è in grado di superare barriere ed ostacoli solo apparentemente difficili da superare"

"L'Associazione, continua il Presidente Lecinni, ha intenzione di occuparsi sempre con maggiore attenzione del mondo dello sport ed è per questo che attraverso l'organizzazione di tale evento, oramai alla 18^ edizione, vuole essere al fianco di tutti i suoi atleti. La gioia che questi ragazzi donano ad ognuno di noi rappresenta una bellissima copertina del nostro mondo e del mondo dello sport più in generale. Sono felice perché abbiamo la possibilità di dare voce al valore dello sport come strumento di inclusione e come motore di emotività, lo sport rende speciali tutti. È bello vedere atleti con abilità giocare insieme e impegnarsi per il raggiungimento di un obiettivo. Una competizione vera, leale, rispettosa di tutto e di tutti.”

Sempre più spesso si vedono, in tv, sui social, degli atleti disabili e questo è un ottimo mezzo per far capire che in questo caso la disabilitànon deve essere un limite, ma che tutti possono praticare del sano sport, per stare meglio con se stessi. Ecco, quindi, perché si parlerà dello sport per disabili, puntando i riflettori su quelli da praticare e sulle regole base, che differiscono da quelle classiche e, pertanto, vanno imparate.

L’importanza dello sport per disabili è, ormai, cosa nota, dato che il primo che ebbe l’intuizione, Ludwig Guttmann, già nel 1944 incominciò a organizzare dei corsi specifici all’interno dei centri di riabilitazione per persone con deficit motori. Solo qualche anno dopo, nel 1948, vennero organizzati i primi giochi per atleti disabili, che nel 1960 divennero le ormai note paraolimpiadi, che si tennero per la prima volta a Roma. Da quel momento, parlare di sport e disabilità non è più un tabù e, anzi, si spinge sempre più spesso in tal senso, invogliando coloro che hanno qualche tipo di deficit a praticare del sano sport che non può che fare bene alla situazione generale della persona con disabilità.