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Il presidente Emiliano sostenga l'Unità Spinale Unipolare in Puglia

A dirlo è Vincenzo Falabella, presidente della Federazione delle Associazioni delle Persone con lesione al midollo spinale (Faip onlus), che in queste ore si sta mobilitando, con tutta la rete associativa nazionale, di fronte alla prospettiva d’un ulteriore ridimensionamento dell’Unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione e Unità Spinale Unipolare del Policlinico di Bari. «Comprendiamo bene la difficoltà del momento, nella piena consapevolezza che queste preoccupazioni e le difficoltà connesse sono ancora più forti tra le migliaia di Persone con lesione al midollo spinale che vivono in Puglia, la mia Regione.

Le loro condizioni di vita sono già ampiamente determinate da livelli di protezione e inclusione sociale che sappiamo essere non propriamente e adeguatamente compiuti. Per questo chiediamo la massima attenzione a valutare, nella loro complessità, le ricadute che le eventuali chiusure a lungo termine del reparto dell’Unità spinale unipolare, o addirittura definitive, potranno avere verso i tanti cittadini pugliesi con lesioni al midollo spinale».

Le sembra normale che, sebbene in una situazione emergenziale però ben lontana, fortunatamente, da quella della Lombardia, i pazienti della Riabilitazione, già ridotti, rischino di non essere più ricoverati, al contrario di altre unità operative che assicurano l’assistenza sia ai pazienti Covid che a quelli non Covid?
«Sono perplesso e stupito. Le persone con lesione midollare in situazione di ricovero hanno complicanze tali che la loro salute va tutelata attraverso personale altamente specializzato come quello dell’unità di Medicina Fisica e Riabilitazione e Unità Spinale Unipolare del Policlinico di Bari. La notizia del suo trasferimento in locali angusti e complessivamente non idonei in seguito all’apertura di reparti Covid-19 nella palazzina Asclepios ci lascia sconcertati. Evidentemente il management che ha predisposto questi provvedimenti ha una conoscenza alquanto generica della complessità delle patologie dei pazienti con lesione midollare. Si tratta di persone immunodepresse, affette da lesioni da decubito con germi multi resistenti, con impegno respiratorio dovuto al tipo di lesione neurologica. Sappiamo, perché ne siamo quotidiani testimoni, che in queste settimane gli sforzi e i rischi delle persone con lesione al midollo spinale del nostro Paese sono notevolmente maggiori di tanti altri nostri concittadini con cui pure condividiamo gli stessi stati d’animo e l’appartenenza alla stessa comunità».

La sanità privata barese e pugliese può eventualmente assorbire l’utenza finora garantita dall’unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione e Unità Spinale Unipolare del Policlinico di Bari se la politica e il management decidessero di tenerla a lungo in gran parte inattiva come sta succedendo già da oltre un mese?
«Sicuramente no. Nell’Unità spinale unipolare, così come definita dalle linee guida ministeriali per le attività di riabilitazione, e come da standard europeo, si completano tutte le fasi del percorso riabilitativo. In essa è garantita l’integrazione tra tutte le attività specialistiche contemplate nel percorso di cura e di riabilitazione. Le Unità spinali unipolari o Usu si differenziano dalle Unità spinali semplici, o Us, per il fatto che in esse vi è una completa integrazione tra le varie discipline mediche. Questo permette alle persone con lesione midollare di essere seguite da diversi specialisti in un’unica struttura, diversamente dalle Us dove alcuni servizi sono gestiti all’esterno. Le competenze dei professionisti che operano nelle Usu sono quindi prevalentemente interne e immediatamente fruibili. E il termine “unipolare” indica che l’unitarietà degli interventi è spaziale, tutto cioè è fatto nella stessa struttura, e temporale, ovvero tutto è fatto all’interno d’uno stesso progetto. Nelle Usu il trattamento alla persona con lesione midollare è completo. E garantisce un’assistenza specifica dalle prime ore dell’evento lesivo fino agli interventi terapeutici post stabilizzazione».

A prescindere dall’attuale emergenza, come valuta i servizi offerti da Medicina Fisica e Riabilitazione e Usu a regime normale?
«Indubbiamente in maniera positiva. Il valore della costituita Unità spinale di Bari ha garantito alle persone con lesione midollare in Puglia, in tutti questi anni, un trattamento corretto, efficace e qualificato. Noi associazioni dei disabili abbiamo non solo vigilato, ma anche svolto un costante confronto con la comunità politica regionale e con la comunità scientifica locale e nazionale per costruire interventi riabilitativi che valorizzassero da una parte i percorsi formativi del personale, dall’altra i modelli funzionali e organizzativi dei protocolli diagnostici, terapeutici, assistenziali e riabilitativi che devono essere applicati».

È anche vero che in questi anni l’Usu di Bari non ha ricevuto il personale, i posti letto e la robotica che erano stati promessi dalla Regione quando l’istituì nel 2008 d’accordo con voi delle associazioni.
«Effettivamente si poteva e si doveva fare di più: la Puglia è una ragione per cui mi sorprende, mi sconcerta e mi preoccupa il ridimensionamento dell’unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione e Usu, con i pochi servizi che oggi offre ai disabili nonostante la richiesta sia rimasta inalterata rispetto a prima della pandemia. Voglio augurarmi che, in questa fase emergenziale, restino almeno i pochi posti letto di cui l’unità dispone. E che presto l’unità operativa torni a regime. Inoltre, che essa riceva tutte quelle dotazioni che le sono state negate in passato, in particolare per l’Usu. Le strutture sanitarie ordinarie non sono assolutamente in grado di assicurare servizi di alta specialità come, ad esempio, la prevenzione e la cura delle complicanze che possono seguire a una lesione midollare. Ciò rende l’offerta abilitativa e riabilitativa della Regione Puglia non sufficientemente adeguata ai bisogni di salute della popolazione. Occorre, quanto prima possibile, avviare una seria programmazione degli interventi da attuare affinché il Policlinico di Bari possa ribadire e consolidare la sua caratteristica di centro di riferimento regionale tra i più avanzati in Italia per il trattamento delle lesioni midollari».

Se l’intendimento politico fosse ridurre l’unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione e Usu a semplice ambulatorio, come reagirebbero le associazioni dei disabili?
«Con una mobilitazione di massa. Il diritto alla salute è sancito dalla nostra Costituzione. E la Regione Puglia deve garantirlo e tutelarlo tanto ai malati di Covid che ai cittadini con disabilità e a tutti coloro che necessitino di cure mediche. Lo deve ai pugliesi per evitare viaggi della speranza in altre regioni o all’estero che graverebbero sulla spesa sanitaria ben più dei necessari investimenti. Non possiamo nascondere che l’impatto della pandemia sulle nostre comunità ci obbligherà a ripensare molte cose nella nostra vita e a rimodulare alcune priorità in una direzione che preveda innanzitutto la garanzia d’una maggiore tutela della salute e della sicurezza dei cittadini tutti, ma ancor di più di coloro che sono più vulnerabili ed esposti ai rischi connessi alla condizione di salute. Tra questi, vi sono le tante persone con lesione al midollo spinale. Siamo altrettanto consapevoli e determinati a non cedere a nessuna tentazione che possa erodere lo spazio dei diritti acquisiti e di quelli fondamentali. Al contrario, lavoreremo e vigileremo anche con le nostre associazioni territoriali perché vengano irrobustite e promosse tutte le azioni possibili volte a scongiurare e ridurre al minimo ogni rischio per le persone con lesione midollare in ogni regione italiana. Ci aspettiamo ora che il presidente Michele Emiliano e le amministrazioni coinvolte non indugino in nessun modo a farci sentire il loro supporto e il loro sostegno, rafforzando in modo celere ed efficace tutte le misure necessarie a proteggere le persone con lesione al midollo spinale e con disabilità della nostra Puglia».

Intervista rilasciata a Noinotizie.it