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Ad Ancona dal 20 al 23 settembre si terrà il XLVI Congresso Nazionale SIMFER

La città di Ancona ospita per la prima volta il Congresso Nazionale SIMFER, terza volta nelle Marche dopo 22 anni dal XXIII Congresso Nazionale di Pesaro che vedeva come Presidente Pasquale Pace e, dopo dieci anni, dal XXXV Congresso Nazionale di San Benedetto del Tronto, presieduto dall’amico Lorenzo Agostini.

L’attenzione alle nuove tecnologie è evidente, e direi inevitabile, nell’impostazione del Congresso, ma il taglio proposto è orientato alla gestione della cronicità, vera “emergenza” degli anni futuri in una società che invecchia sempre più. Se una persona con patologia cronica è per definizione una persona affetta da una malattia di lunga durata, tendenzialmente lunga quanto la vita del soggetto, è chiaro che la cronicità è destinata ad assorbire progressivamente sempre maggiori risorse economiche ma è anche l’oggetto di sempre maggiori ricerche che inevitabilmente svilupperanno, in una positiva ottimistica visione razionale, soluzioni tecnologiche sempre più avanzate ed efficaci.

Accanto alla tecnologia non dimentichiamo però l’aspetto più umano della cronicità, declinato nella ricerca di soluzioni sociali per il miglioramento e ampliamento della capacità adattiva e della qualità della vita mirando al benessere bio-psico-sociale.

Benché sia noto che la riabilitazione, con opportune azioni e modalità, si interessa dell’individuo nella sua globalità fisica, mentale, affettiva, comunicativa e relazionale fino a coinvolgere il contesto familiare, sociale, ed ambientale, meno scontata è la necessità che occorra individuare modelli e soluzioni organizzative adeguate a rendere praticabili tali enunciati.

Per dirla con il Piano Nazionale della Cronicità 2016 occorre arrivare al “superamento dell’assistenza basata unicamente sulla erogazione di prestazioni, occasionale e frammentaria, e costruzione condivisa di percorsi integrati, personalizzati e dinamici” per arrivare magari, parafrasando Platone, al modello di una “Società Ideale” pensato per una totale accoglienza anche della cronicità e relative disabilità.

Questi saranno gli spunti di riflessione del Congresso di Ancona.

Accanto agli impegni scientifici occorrerà anche trovare il tempo per visitare la città: il duomo di San Ciriaco con la sua splendida vista sul porto e sul golfo di Falconara, la Fontana delle 13 Cannelle, Piazza del Papa, l’Arco di Traiano, il Lazzaretto del Vanvitelli, il mare della baia di Portonovo e del Passetto, sono mete irrinunciabili.

La Faip sarà presente ai lavori Congressuali attraverso la partecipazione del Presidente Nazionale Vincenzo Falabella: "Sappiamo bene come le tecnologie migliorano sensibilmente la qualità di vita delle Persone con disabilità. Non  solo tecnologie mediche, ma anche quelle che favoriscono pienamente l’inclusione sociale, obiettivo questo imprescindibile per la dignità di ogni Persona e per il riconoscimento del diritto di cittadinanza. Secondo i dati più recenti dell’Istat,  tra le 52mila persone con meno di 65 anni che vivono sole, il 23% usufruisce dell’assistenza pubblica, il 15,5% di assistenza domiciliare a pagamento, il 54% dell’aiuto di familiari non conviventi. C’è però una percentuale consistente, il 19% (circa veticinquemila persone) che non hanno alcun aiuto. Per loro la tecnologia può fare sicuramente la differenza."